2. Supponiamo che...

Supponiamo che siate appena entrati in possesso di un programma per computer, acquistato o scaricato da Internet. Per esempio un word processor o una suite per l'ufficio, magari di una software house molto nota. Diciamo che questo programma si chiama SuperDocument.

Quando starete per installare il software, la prima cosa che forse noterete sarà una licenza, che spiega esattamente cosa potete e non potete fare con il programma. Questa licenza potrebbe essere un foglio di carta all'interno della confezione, o, più spesso, potrebbe venire mostrata a video durante l'installazione, assieme ai fatidici pulsanti "accetto" o "non accetto". A questo punto, qualcuno potrebbe chiedersi: "Ma come, io il programma ce l'ho, è mio... Perchè dovrei accettare delle clausole?". Qui arriva il primo problema: se SuperDocument l'avete comprato in un negozio, voi in realtà non avete acquistato il software, ma una licenza d'uso, che ne vincola l'utilizzo. Lo stesso si applica per il download da Internet: la licenza va accettata se volete usare il programma.

A questo punto, sarete curiosi di sapere cosa prevede questa licenza. Le cose più comuni che troverete sono queste:

Inoltre, sempre più spesso, è possibile trovare anche delle limitazioni più "fantasiose", del tipo:

A questo punto, siete già disgustati da tutte queste pretese... Ma poi pensate: "Beh, in fondo tutte le aziende produttrici di software fanno più o meno così, è normale". Dopo tutto, il programma l'hanno fatto loro, e, in base al diritto d'autore, possono chiedervi di accettare certe condizioni se volete utilizzarlo. E poi, SuperDocument vi serve: a questo punto, vi turate il naso, e accettate la licenza.

Il giorno dopo viene a casa vostra un amico, che vi chiede: "Ma... Hai acquistato quel famoso programma, SuperDocument? Me ne dai una copia?" Voi pensate: "Perchè no, fare una copia è semplicissimo, non mi costa nulla, e gli faccio un favore". Ma, a quel punto, vi viene in mente il primo punto della licenza che avete accettato:

A questo punto, dovete rifiutare il favore al vostro amico.

Comunque, iniziate ad usare il programma, e vi sembra che, in fondo, faccia ciò che volete. Magari un giorno vi comprate un computer portatile, e pensate di installarlo anche là sopra... Ma la licenza diceva:

Quindi, tutto ciò è vietato: dovrete acquistare un'altra licenza dall'azienda produttrice, per poter installare il software anche sul portatile.

Magari, se siete dei programmatori, o se volete diventarlo, potreste pensare: "Certo che, se vedessi come funziona il programma che ho installato, potrei imparare un sacco di cose, e magari potrei crearne uno simile". Ma vi rendete conto che ciò non può essere fatto: voi non avete il codice sorgente[1] di SuperDocument, dato che esso è tenuto segreto dall'azienda produttrice. Senza di esso, diventa praticamente impossibile capire alcunchè. E comunque, anche supponendo che siate in grado di capire qualcosa in qualche modo, l'onnipresente licenza d'uso dice:

E se, nonostante questo, vi viene in mente di modificare (o far modificare a qualcun altro) SuperDocument (per fare degli esperimenti, per migliorarlo in base alle vostre esigenze, o per correggere qualche baco), la licenza dice:

La situazione è decisamente snervante.

Ma a questo punto vi viene un dubbio: se non potete sapere come funziona il vostro programma, quali altri limiti avete? Ora potete pensare che il software vi venga fornito più o meno come una macchina con il cofano saldato, accompagnata da un contratto che vi vieta di curiosarci dentro. Vi è quindi tolta la possibilità di imparare come è fatto un motore, e vi viene anche tolta la possibilità di ripararlo (o farlo riparare da un meccanico) se esso ha dei problemi. Gli unici in grado di poter fare queste cose sono i suoi produttori, ed a voi non resta che affidarvi solamente a loro.

E non solo: se, come già detto, gli unici a conoscere il funzionamento del veicolo sono solamente i suoi produttori, diventa legittimo sospettare che nel suo cofano ci possa essere nascosta qualunque cosa: una microspia, dell'esplosivo, dei difetti di fabbricazione che potrebbero renderlo pericoloso... E, allo stesso modo, il vostro SuperDocument potrebbe contenere delle procedure che comunicano alla ditta produttrice delle informazioni sui vostri dati e documenti (il cosiddetto spyware). Oppure, potrebbero esserci dei "difetti intenzionali" che, presentandosi ogni tanto, potrebbero spingervi ad acquistare la nuova versione di SuperDocument appena essa sarà disponibile, con la speranza che tali "difetti" siano stati eliminati. Oppure, potrebbero esserci degli errori di programmazione (bachi) grossolani e pericolosi per la sicurezza dei vostri dati. Vi sarà sicuramente capitato di sentire parlare di tutti questi problemi, magari su Internet, magari riguardo ad altri programmi. Ma chi può sapere se il vostro SuperDocument ne è afflitto? Ovviamente nessuno, a parte l'azienda produttrice del software (che non lo andrà certo a dire in giro). Dovete, insomma, fidarvi della sua parola, e fare un atto di fede.

Intanto il tempo passa, e viene prodotta la nuova versione del vostro programma: SuperDocument2. Per averla, dovreste acquistare un'altra licenza --- ma pensate: "In fondo, mi va benissimo la mia versione... La nuova non mi serve, non me ne preoccupo". Intanto, però, molti dei vostri amici e le persone con cui collaborate hanno acquistato SuperDocument2, e vi mandano dei documenti creati con esso. Voi cercate di usarli con la vostra vecchia versione, ma vi accorgete che il formato dei file è stato cambiato dall'azienda produttrice, e il vostro vecchio SuperDocument non è in grado di visualizzarli. Allora chiedete ai vostri amici: "Scusate, potreste mandarmi i documenti nel vecchio formato?" Ma loro vi rispondono: "Non possiamo, la nuova versione può leggere i documenti del vecchio formato, ma permette di salvarli solo con il nuovo". E a questo punto dovete pensare che, in futuro, SuperDocument3 leggerà solo i file di SuperDocument2, e, se non vi aggiornate alla nuova versione, voi sarete tagliati completamente fuori.

Allora siete quasi rassegnati ad installare SuperDocument 2, ma vi accorgete che, per farlo, dovete aggiornare altri programmi del vostro computer (magari lo stesso sistema operativo), e che magari è necessario anche acquistare del nuovo hardware (dato che il vostro viene ormai considerato obsoleto). Ma il dubbio, anche qui, è inevitabile: tutti questi aggiornamenti sono veramente necessari per poter utilizzare SuperDocument2, o semplicemente il suo produttore ha l'interesse nel costringermi all'upgrade, e per questo ha programmato SuperDocument2 con dei requisiti artificiosi? E chi può dire il contrario, se nessuno può vedere il suo codice sorgente?

Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Prima l'azienda che produce SuperDocument vi riempie di vincoli e clausole facendovi accettare una licenza severissima, che vi toglie varie possibilità riguardo l'utilizzo, la comprensione o il controllo del programma. Poi fa di tutto per costringervi ad aggiornare il vostro software, acquistando altre licenze con altre clausole. Decisamente, voi vorreste fare qualcosa. Vi dicono che esiste un programma, UltraDocument, che è prodotto da un'altra azienda e fa più o meno le stesse cose di SuperDocument. Ma scoprite che UltraDocument non supporta i file di SuperDocument o SuperDocument2, o li supporta malissimo (dato che nessuno sa esattamente come siano fatti questi file, a parte l'azienda che ha prodotto SuperDocument stesso). E poi, anche per utilizzare UltraDocument dovreste accettare una licenza quasi identica a quella di SuperDocument. I vostri problemi potrebbero quindi ripresentarsi, allo stesso modo, anche se con un'altra azienda. Volenti o nolenti, sembra che sarete costretti a legare voi stessi ed i vostri dati ad un produttore di software, diventando dipendenti da esso, dalle sue licenze e dalle sue decisioni.

E se questo vale per voi, pensate a quanto possono essere problematici questi aspetti per una ditta privata, che affida il suo business e la riservatezza dei suoi dati alle decisioni ed alla buona fede di un'altra azienda produttrice di software, dandole un enorme potere. Oppure, pensate all'amministrazione pubblica, che affida la burocrazia di un intero Paese, le forze armate, le finanze, l'organizzazione del governo democratico ed i dati di milioni di persone a programmi dal funzionamento ignoto. L'importanza di queste considerazioni è fondamentale.

2.1. Una questione di libertà

Lo scenario fin qui illustrato si lega direttamente ad un concetto molto semplice: il concetto di libertà dell'utente.

L'aspetto più innovativo dell'informatica è essenzialmente il fatto che essa permette di diffondere velocemente le informazioni e le risorse --- in una parola, la conoscenza. Chiunque utilizzi un computer può avere la possibilità, ovvero la libertà, di ricevere, duplicare e creare delle sequenze di bit --- che rappresentano testi, suoni, filmati, disegni, programmi...

Ci vuole poco per notare come le condizioni restrittive delle licenze sul software siano opposte a questa visione: di fatto, esse sono scritte per richiedere all'utente di rinunciare a parte delle sue libertà, per ottenere qualcosa in cambio. E, dopo aver accettato queste licenze, l'utente finisce per essere legato all'azienda che le propone, che a questo punto, con mezzi più o meno etici, ha il potere di decidere come influenzare la sua clientela --- sia essa formata da persone comuni, o da altre aziende, o da amministrazioni pubbliche. E questo potere si risolve nell'obbligo di accettare altre licenze di altri programmi, che a loro volta impongono altre condizioni e vincoli verso l'azienda, e così via, in un circolo vizioso.

A questo punto, ci si potrebbe chiedere se sia possibile uno scenario in cui l'utente non debba accettare dei vincoli alla sua libertà per poter utilizzare un programma. Diventa spontaneo chiedersi: è possibile che l'informatica e il progresso tecnologico diano la possibilità di esaminare, copiare o modificare delle informazioni o dei programmi, ma che l'unico modo per ottenere gli strumenti per accedere all'informatica sia, paradossalmente, quello di accettare delle licenze che tolgono queste libertà? Possibile che la situazione dell'informatica e del suo mercato sia sempre stata questa?

La risposta è semplice: uno scenario in cui l'utente abbia garantita la massima libertà è possibile, e non è utopia: esso è realtà già adesso. È possibile accedere all'informatica attraverso uta tipologia di software che non impone licenze restrittive agli utenti, ma li lascia liberi di utilizzare il programma, di esaminare, modificare e imparare dal suo codice sorgente, di fare delle copie per gli amici --- per qualunque ragione si ritenga opportuna, senza condizioni o distinguo.

E, come vedremo nelle prossime sezioni, il mercato informatico non è sempre stato basato sull'imposizione di severissime licenze sul software, e sulla riduzione delle libertà degli utenti. Anzi...

Note

[1]

Il codice sorgente di un programma non è altro che la descrizione del suo funzionamento, espressa in un linguaggio di programmazione. Se si possiede un programma solamente in un formato eseguibile dal computer, risulta praticamente impossibile risalire al codice sorgente originale (e ciò è particolarmente vero per programmi estesi). E risulta praticamente impossibile ricavare delle informazioni (e quindi della conoscenza) da un programma, o modificarlo per adattarlo alle proprie esigenze, se non si può accedere al suo codice sorgente.